07/07/2014 - Mab Monviso, una fucina di buone pratiche
"Le riserve della biosfera certificate dal marchio MaB dell’Unesco non creano nuovi vincoli, ma facilitano azioni di sviluppo sostenibile nella nuova visione dell'area protetta intesa non più come museo della natura, ma officina di vita basata sul rapporto simbiotico tra uomo e territorio”.
Così Barbara Degani, Sottosegretario all’Ambiente, ha riassunto il significato della giornata di festa del Monviso e del suo territorio vissuta domenica al Colle dell’Agnello.
“Per continuare a festeggiare traguardi come questo ci impegniamo anche per la Presidenza italiana del semestre UE a valorizzare la green economy che nasce dalle sinergie territoriali e dalle specificità dei prodotti tipici. La progettualità europea del ciclo 2014-2020 sarà il nuovo banco di prova per gli amministratori ed i loro territori".
L’area vasta del saluzzese, per la parte italiana e il Queyras per il lato transalpino hanno accolto ai 2748 metri del valico i numerosi ospiti di rilievo giunti da Parigi e da Roma, in particolare Ségolène Royal, ministro francese all’Ecologia, il segretario generale del programma MaB Unesco, il cinese Qunli Han, a cui si è aggiunto Engida Getachew (Etiopia), direttore generale Unesco.
Prima al Colle dell’Agnello, poi al vicino Refuge Agnel, la cerimonia per il «battesimo» della Riserva della Biosfera Transfrontaliera del Monviso, ha sancito anche localmente il raggiungimento del secondo obiettivo del progetto sviluppato dai due parchi.
Ségolène Royal, ha ribadito, la volontà di condividere il progetto di conoscenza, formazione e sviluppo con gli italiani, “per la valorizzazione di un’area comune che custodisce una grande biodiversità. E’ un valore aggiunto, e confido che gli abitanti di queste splendide montagne, consci del patrimonio di cui sono oggi i beneficiari, sappiano insegnare alle generazioni future il modo migliore per gestirlo e amarlo”
Il Governo italiano era presente, oltre Barbara Degani con il vice ministro alla Giustizia Enrico Costa. Con loro il prefetto Giovanni Russo, i parlamentari Mino Taricco, Elena Gribaudo, l’Assessore Regionale ai Parchi Alberto Valmaggia, il consigliere regionale Paolo Allemano e numerosi sindaci e amministratori dell’area saluzzese a rappresentare il versante del Parco del Po cuneese, altrettanto numerosa il team francese.
Silvano Dovetta, presidente del Parco del Po cuneese, ricevendo dalle mani del Direttore Generale dell’Unesco Engida Getachew la pergamena che conferisce il riconoscimento (una analoga è andata al collega del Parco del Queyras) ha ribadito l’importanza del lavoro che è stato fatto dai due territori. “Oggi è un punto di partenza e non di arrivo, il nostro parco vuole, oltre al compito ambientale, diventare un’agenzia di sviluppo locale per il territorio in un’ottica di utilizzo sostenibile in cui natura e uomo possano trovare un giusto equilibrio. La nuova tornata di progettualità per accedere ai finanziamenti europei è una sfida che vedrà ancora insieme il Parco del Po e il Parco del Queyras”.


Autore: Mario De Casa


Mab Monviso, una fucina di buone pratiche


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